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ENTROTERRA PICENO:
UN TESORO DA SCOPRIRE

Qualche piccolo suggerimento, proposte alternative alla ricerca di piccoli grandi gioielli custoditi, e a volte quasi nascosti, nell’entroterra piceno, che il sisma ha in parte minacciato, ma che la forza e la volontà di tutta la comunità hanno protetto e salvaguardato.

Ammirare gioielli artistici un tempo custoditi in chiese danneggiate dal sisma, e oggi recuperati, salvati e restaurati da mani esperte e dalla volontà collettiva di una comunità che non si arrende; incantarsi di fronte all’inaspettato splendore e al fascino di musei quasi nascosti dentro piccoli borghi medievali; godere della bellezza mozzafiato di laghi e vette montane protette dalla leggenda dell’enigmatica Sibilla appenninica. L’entroterra di Ascoli Piceno è questo e tante altre cose ancora. Basta allontanarsi pochi chilometri dal capoluogo, e d’un tratto si viene rapiti da un connubio di arte, storia, mito e natura di grande attrazione.
Gli studenti di alcune classi quarte dell’I.I.S. Fermi-Sacconi-Ceci hanno deciso di avventurarsi alla scoperta dei tesori nascosti nei dintorni di Ascoli, e ne sono rimasti affascinati. 

Si sono lasciati incantare da racconti antichi e magici, si sono persi piacevolmente nei vicoli di paesi dalla cultura secolare, hanno interrogato esperti e oracoli, e hanno scoperto che, a volte, la meraviglia è sotto i nostri occhi anche se non ce ne rendiamo conto. Questo itinerario presenta alcune delle meraviglie nascoste dell’entroterra piceno, delle proposte alternative agli itinerari turistici più popolari, per aiutare il viaggiatore interessato a scovare luoghi magici e nascosti, in una sintesi che parte da Ascoli e si inerpica in alto verso i Monti Sibillini.
Si inizia dalla Chiesa di San Gregorio Magno, nel pieno centro storico di Ascoli Piceno. La chiesa nacque sui resti di un tempio pagano di origine romana risalente al I secolo a.c. e venne intitolata a San Gregorio Magno perché fu proprio lui a promuovere, tra il 590 e il 604, numerose trasformazioni di templi pagani in luoghi di culto cristiani.
Oggi nella chiesa di San Gregorio sono esposte le opere recuperate dai luoghi maggiormente colpiti dal sisma. Questa mostra punta a conservare la memoria di donne e uomini che per secoli si sono identificati e riconosciuti nei monumenti-simbolo e nelle opere d’arte che arricchivano i luoghi di origine.

Segnaliamo poi il Forte Malatesta, una delle architetture fortificate rinascimentali più importanti e spettacolari d’Italia, e uno dei siti monumentali più affascinanti della città di Ascoli. La splendida fortezza, recentemente restaurata, ha ospitato una mostra dedicata a importanti opere d’arte “salvate” dal terremoto, nell’ambito dell’iniziativa Rinascimento Marchigiano. Il progetto è nato dalla convenzione tra Anci Marche e Pio Sodalizio dei Piceno, con il supporto scientifico della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e il contributo della Regione Marche. L’obiettivo è stato quello di recuperare le opere danneggiate dal terremoto, restaurarle e, attraverso l’esposizione, “riportarle in vita”. La mostra è stata curata da Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi.
Ci allontaniamo di pochi chilometri da Ascoli Piceno e arriviamo a Castignano, con il suo incantevole Polo Museale di Arte Sacra e delle icone, dimora di svariate opere dell’Ottocento russo, come icone con cornici di legno intagliate e dorate o con raffigurazioni mariane.
Dall’arte alla natura, verso il lago di Gerosa, meta di pescatori, sportivi e appassionati di passeggiate, dove nell’azzurro delle acque si specchia un ecosistema ricco e rigoglioso.

SAN GREGORIO MAGNO

Opere dai luoghi del sisma conservate nella chiesa di San Gregorio Magno, Ascoli Piceno. La proprietà delle foto mostrate è della Diocesi di Ascoli Piceno, Ufficio Arte Sacra e Beni Culturali, che ne autorizzala pubblicazione su questo sito.

Chiesa di S. Gregorio Magno

Facciata della Chiesa di San Gregorio Magno, Ascoli Piceno.

Madonna con bambino del rosario

Scultura Lignea
Proveniente dalla chiesa di Sant’Agata, Arquata del Tronto
XVII secolo
Autore anonimo marchigiano

Maddalena in estasi

Olio su tela
Proveniente dalla chiesa di Santa Maria Maddalena
XVIII secolo
Autore anonimo

Madonna del Rosario con i Santi

Pala
Proveniente dalla chiesa di San Flaviano, Ascoli Piceno (località Casalena)
Epoca e autore sconosciuti

San Martino che dona il mantello

Dipinto
Proveniente dalla chiesa di San Martino, Acuqasanta Terme
Epoca e autore sconosciuto

Madonna con bambino

Statua
Proveniente dalla chiesa di Sant’Agata, Arquata del Tronto
XV secolo
Autore: Sebastiano dell’Aquila

FORTE MALATESTA

Mostra di opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma, Forte Malatesta

Forte Malatesta

Dettaglio dell’interno del Forte Malatesta.

I Santi Antonio da Padova, Gerolamo, Giacomo della Marca e Domenico con la natività

Tempera su tavola
Proveniente dalla Chiesa di San Francesco, Ascoli Piceno
1530 ca.
Autori: Bottega del Cola dell’Amatrice

Il Redentore

Affresco staccato a massello
Proveniente dalla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, già Chiesa di Santa Margherita
1515-1520 ca.
Autore: Cola dell’Amatrice detto il Filotesio

Vergine con Bambino (Madonna di Loreto)

Olio su tela con cornice lignea dorata
Proveniente dalla Chiesa di San Benedetto Abate, Montemonaco
XVII secolo
Autori anonimi, scuola dell’Italia centrale

Santi Pietro e Paolo

Olio su tela
Proveniente dalla chiesa dei SS. Pietro e Paolo, Arquata del Tronto, Frazione Capodacqua
XVII secolo
Autore anonimo

ITINERARIO

In questo itinerario abbiamo geolocalizzato non solo la Chiesa di San Gregorio Magno e il Forte Malatesta, ma anche tutte le altre località che ospitavano originariamente le opere.

CASTIGNANO

POLO MUSEALE DI ARTE SACRA E DELLE ICONE

Una sorpresa inaspettata, inattesa, per i turisti che, di passaggio o di proposito, si fermano a Castignano, paesino posto alle pendici del Monte Ascensione, tra la valle del Tronto e la valle del Tresino.

Oltre al bellissimo panorama e agli scorci mozzafiato che il borgo offre, in particolare dalla splendida terrazza medievale di San Pietro, molte sono le attrazioni di questo gioiello incastonato tra i Sibillini. Tra queste, non molti sanno che spicca per ricercatezza ed eleganza una esposizione lodata dalla Soprintendenza di Urbino e ricercata da studiosi di tutta Italia. Il Polo Museale di Arte Sacra e delle Icone, inaugurato nel 2009, è frutto del certosino lavoro di collezionismo, durato oltre quarant’anni, del castignanese Mons. Vincenzo Catani, attualmente parroco a San Benedetto del Tronto. La collezione è situata in un palazzo settecentesco, appartenuto fino agli anni Settanta alla famiglia De Scrilli, e oggi di proprietà comunale.

Il Polo si compone di una biblioteca con circa seimila volumi, tra cui 53 lettere autografe risalenti agli anni tra il 1806 e il 1816 del vescovo di Montalto Francesco Saverio Castiglioni, divenuto poi Papa Pio VIII; c’è poi una sezione di Arte Sacra, divisa in Sala degli Argenti, due sale di Quadreria e una sala dei Legni; infine una sezione dedicata alle Icone, una vera rarità per i preziosi 80 manufatti bizantini distribuiti in cinque sale al secondo piano del palazzo. Questa collezione mostra svariate opere provenienti per la maggior parte dall’Europa dell’Est, di fattura e dettagli incredibilmente raffinati, realizzate con tecniche orafe ricercate e rare. Uno scenario irreale di colori e immagini che rimandano a un mondo affascinante a noi praticamente sconosciuto.